Maria Teresa Illuminato nasce a Catania. Si diploma in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Catania. E’ docente fin dal 2002, dell’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, per i corsi di Ecodesign e Decorazione. Nel 1979 si trasferisce a Roma, occupandosi oltre che di arte, di graphic design e scenografia. Pubblica su riviste d’arte e quotidiani saggi e articoli di teatro, cinema e architettura; ed inoltre numerose interviste a registi, attori, scenografi ed artisti italiani e stranieri tra cui: Mel Brooks, Sergio Leone, Franco Zeffirelli, Richard Burton, Gregory Peck, Alberto Sordi, Mario Chiari, Dante Ferretti, Andrè Masson, Luigi Veronesi. Scrive soggetti e sceneggiature per documentari. Nel 1980 Cesare Zavattini presenta la prima personale dell’artista alla galleria “La Margherita”, dove espone bozzetti, plastici e costumi per I giganti della montagna di Luigi Pirandello e Finale di partita di Samuel Beckett. Sette anni dopo, in occasione del quinto centenario della nascita di Raffaello, realizza con il Comune di Roma la mostra Raffaello e la Sezione Aurea a Palazzo Barberini, curandone in particolare i testi e l’allestimento didattico.
Nel 1985 si stabilisce a Milano. Inizia un percorso sin d’ora ininterrotto: quello della sperimentazione di tecniche e materiali inediti nel mondo dell’arte. Il fine ultimo, perseguito con lucido accanimento era, ed è, la salvaguardia delle risorse ambientali. Così inizia a “ripensare” la carta, il primordiale e più comune materiale oggetto di uso e di spreco delle società opulente. Lo intride, lo macera, lo pigmenta con sostanze naturali. La carta cambia pelle, da foglio si fa strato. Nasce cosi negli “anni di carta” la prima mostra Innesti allestita nel 1992 nella galleria “Steffanoni Arte contemporanea”, presentata dal Ministro dell’Ambiente Giorgio Ruffolo e dal critico d’arte Gillo Dorfles. Nel 1994 espone la sua collezione di quadri Nero su Nero per la rassegna “Treno verde” di Legambiente. Nel 1996 Coca Cola Italia presenta in anteprima Europea la famosa mostra Status Symbol alla Fiera di Milano dove sono esposti Jeans, assurti a mitologia del presente, una Fiat Cinquecento in dimensioni reali, simulacro nazional popolare italiano; Swatch ingigantiti che si caricano delle più prepotenti magie cromatiche; e poi le bottigliette di Coca Cola così plasmate nelle scanalature e nei rigonfiamenti curvilinei da trasformarsi in un monile architettonico. Una di queste opere: Un giro di Coca Cola, andrà ad Atlanta nel 1996 a rappresentare l’Italia in occasione dei Giochi Olimpici in una mostra nello storico edificio “Georgia Freight Depot”. Sarà successivamente acquistata dal museo di Las Vegas dalla “The Coca Cola Company”. Dalla levigatezza porosa della carta si dedica poi allo studio della trasparenza della plastica. Svuotati dalla propria originaria funzione, gli oggetti in plastica diventano cosi opere d’arte da vivere, da indossare.
Nel 2002 progetta e poi confeziona insieme con gli studenti dell’Accademia un onirico abito da sposa dal nome fiabesco: Artificiosa pluma. L’abito è presentato alla Fiera di Milano in occasione di “Sposa Italia Collezioni“. La presentazione è diventata evento e spettacolo, realizzato in collaborazione con la rivista Mood e il conservatorio G. Verdi di Milano. La più recente tappa di questo percorso ecologico esplorativo del riutilizzo della materia, l’ha condotta alla stoffa e al textile design. E così recupera indumenti e tessuti scartati, usati, destinati al macero per farne, con una tecnica completamente innovativa studiata presso il Centro di Ricerca Nazionale di Biella, una nuova straordinaria stoffa, brevettata nel 2003 perfetta per il fashion come per il design, ancora una volta carica di affascinanti contraddizioni. Nasce da un sofisticato intervento tecnico-industriale, ma non è seriale. Ogni scampolo sarà differente dall’altro. L’esito creativo dell’impiego di questa rivoluzionaria stoffa sarà ramificato e imprevedibile. Save il non tessuto ecologico viene esposto per la prima volta nel 2005 alla manifestazione “I giorni di Pulcheria“.
Nel 2004 fonda il movimento artistico e culturale SaveArt, creando una feconda rete di relazioni tra giovani artisti e creativi di ogni settore, promuovendo la sinergia tra il progetto ecologico e l’alta formazione artistica. Infatti i giovani provenienti dalle più diverse facoltà universitarie ne hanno fatto un vitale punto di incontro e di progettualità. Nel 2005 viene invitata dal CSA di Como alla mostra “Avanzi ad Arte” espone nello spazio di San Pietro in Atrio la famosa Fiat 500 di carta, inoltre propone e realizza insieme agli studenti di alcune scuole superiori di Como la casa realizzata con mattoni di carta: a centinaia di giovani è stata data l’opportunità di posare la pietra fondante dell’ecopensiero. Nel 2007 proporrà per il “Creatività day” e l’”Umanitaria” una sua performance artistica Leda and the Swan. e una sfilata di abiti realizzata dal gruppo SaveArt. Nel 2008 insieme al gruppo Saveart espone al [MAP] ”I 100 anni della plastica” a Castiglione Olona. Sempre nello stesso anno partecipa con SaveArt alla mostra Junkbuilding presso la Triennale Boivisa su invito del presidente Davide Rampello. Ha esposto in importanti gallerie con mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.